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Le mani che creano le nostre scarpe

 
Josh Sims ha intervistato il poeta James Massiah e il regista Aaron Christian i quali, ispirandosi al lavoro degli artigiani di Church's, hanno realizzato per il marchio un cortometraggio che illustra il processo di creazione di un paio di calzature

Si potrebbe pensare che un poeta sia poco incline a scrivere di un argomento prosaico come la creazione di calzature, ma la realtà è ben altra. “Le scarpe in realtà compaiono spesso nei miei lavori”, spiega il poeta londinese James Massiah, sorridendo. “Il movimento, la velocità, il mutare dei ritmi di vita sono tematiche che affronto spesso e quindi uso di frequente le scarpe come metafora. Inoltre, ora che ho una certa età, penso sia il caso di curare di più il mio look con calzature di qualità.”

 

Massiah ha ora l’occasione giusta per tenere fede a questo proposito. L’ultimo video promozionale di Church's, The Hands Behind Our Shoes, del regista che racconta il mondo dell’artigianalità Aaron Christian, è una sequenza di lunghi primi piani, suggestivi e a volte astratti, dei minuziosi gesti che danno vita alle calzature del marchio, in omaggio alle mani creatrici che, solitamente, restano nell’anonimato. La caratteristica insolita del video è che è scandito da un componimento poetico commissionato per l’occasione a Massiah.

"Dal disegno, con il lavoro, il tempo e il fato, le nostre dita forgiano questi momenti, forgiamo questi momenti, assemblando e lucidando, lisciando e rifinendo, curando e carezzando, innestando e cercando - declama a chiosa delle immagini - le mani che forgiano le calzature..."

 

"Dal disegno, con il lavoro, il tempo e il fato, le nostre dita forgiano questi momenti, forgiamo questi momenti, assemblando e lucidando, lisciando e rifinendo, curando e carezzando, innestando e cercando - declama a chiosa delle immagini - le mani che forgiano le calzature..." 

 

“A volte la poesia è ingiustamente bistrattata. Come strumento di comunicazione viene ormai spesso sostituita dai nuovi media. Per la maggior parte delle persone che vogliono veicolare un messaggio, la poesia non è certo la scelta più immediata”, spiega Massiah, la cui ultima antologia, New Poems, Volumes 1 to 3, uscirà a marzo. “Ma la poesia è un piacere in sé e per sé. La permea una bellezza pura.”

Persino, forse inaspettatamente, in un componimento sulla realizzazione di un bel paio di classiche brogue , “these new machines from days of old”, per dirla con Massiah.

 

“È la poesia che dà a questo tipo di film per un marchio un taglio davvero interessante, contribuendo a presentare questo genere di prodotti tradizionali a persone che magari non sono clienti abituali”, osserva Christian. “Viviamo in un’epoca in cui siamo bombardati di contenuti, quindi è importante riuscire a essere interessanti a livello sia visivo sia sonoro.”

 

Gli echi ritmici, le rime e i cambi di velocità del componimento di Massiah richiedono più di un ascolto per essere apprezzati completamente, quindi più di una visualizzazione del video, che Christian non ha montato proprio per ricreare lo “storytelling” ininterrotto tipico delle sue opere sulla maestria artigianale.

 

“Di solito c’è una struttura più lineare con una voce fuori campo che racconta il processo dall’inizio della lavorazione al prodotto finito”, spiega Christian.

 

“In questo caso abbiamo infranto la regola perché, desiderando mettere gli artigiani in primo piano tanto quanto le scarpe, abbiamo incluso anche le loro mani segnate dal lavoro”, aggiunge. In effetti nel video la danza delle mani è preponderante rispetto alle scarpe. “Di solito anche questo non succede. Le immagini vengono selezionate e le mani spariscono. Questa scelta, secondo me, aumenta l’autenticità dell’opera. Se devo essere sincero, gli stabilimenti calzaturieri di questo livello si somigliano un po’ tutti, quindi abbiamo voluto proporre un punto di vista nuovo.”

Christian ammette di non essere troppo appassionato di poesia. Come molte altre persone, aveva dei pregiudizi in merito, ma parla con entusiasmo dell’ispirazione offertagli dal talento di Massiah, anche se quest’ultimo confessa che “quel minimo di ispirazione” per scrivere la prima bozza e buttare già il componimento per Church's tardava ad arrivare.

 

La poesia di Massiah si compone a più livelli di significato, strutturandosi sul classico senso di irriverenza e perspicacia del poeta, che costruisce l’opera intorno all’idea di una coppia che si veste per uscire e approva a vicenda le varie scelte di abbigliamento. Ove fosse possibile ammantare l’arte calzaturiera di una patina di romanticismo, Massiah ci è riuscito.

 

“Che si tratti di poesia o di un’opera teatrale, credo sia necessario infrangere le convenzioni formali per trovare un rapporto reale col pubblico, soprattutto per quanto riguarda i lavori su commissione”, riflette Massiah, che confessa una passione per i programmi in stile Come è fatto di certi canali TV non proprio di primo piano. Significa che apprezza davvero il lavoro artigianale, ma non indulge in eccessi di seriosità.

 

“Il video si pone gradevolmente in contrasto con il rigore che spesso circonda l’artigianato tradizionale”, aggiunge Massiah che, tutt’altro che tradizionalista, scrive poesie usando un laptop. Niente penna, calamaio e pergamena per lui. “Detto questo, ho scritto questo componimento con l’idea che avrei voluto essere felice di recitarlo di fronte a un pubblico con il resto delle mie poesie. E lo sarei.”

 

Josh Sims scrive per Esquire, The Times, Wallpaper* ed è autore di Uomini di stile e Dettagli

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